RETROBITE: Tetris, from Russia with fun

Singoli blocchi dalle variegate forme cadono dall’alto. Compito del giocatore sarà quello di ordinarli con logico criterio, senza lasciare falle tra un blocco, tetramino, e l’altro per poi farli sparire. Tetris venne creato nel 1984 dal programmatore Russo Alexey Pajitnov, ma per arrivare al successo planetario dovette attendere il 1989, anno in cui usci in America ed Europa il Game Boy che venne lanciato sul mercato proprio in bundle con Tetris. Questo ritardo avvenne a causa di diatribe legate al diritto di autore, acquisti del gioco originale da parte di più compagnie, battaglie per ottenerne l’esclusiva ed altri “simpatici” retroscena tra URSS, America ed Europa. Dopo una storia degna di uno spy movie, finalmente nel 1989 Tetris riscuote il successo mondiale meritato. Chi da tutto questo parapiglia non ci guadagnò nulla fu proprio Alexey Pajitnov (all’epoca i diritti d’autore nell’ URSS erano collettivi) che dovette attendere fino al 1996, anno in cui entrò in possesso di ogni diritto d’autore su Tetris creando la Tetris Corporation. Tutto è bene ciò che s’incastra, volevo dire, finisce bene. Ad oggi Tetris miete ancora successi grazie anche alle sue molteplici evoluzioni, l’ultima è l’attuale Tetris Effect ed è senza dubbio uno dei titoli più influenti nella storia dei videogiochi. Grazie al suo gameplay semplice ed essenziale ed al forte stimolo logico che ha sul giocatore, Tetris riesce a farsi amare da chiunque, anche da chi appassionato di videogiochi non è. Uno dei rari titoli che grazie alla sua estrema semplicità riesce ad essere immune dal tempo che indifferente scorre.

I sette Tetramini

Indimenticabile anche la colonna sonora composta da tre traccie selezionabili. La più indimenticabile è senza dubbio la theme A (anche se la mia preferita era la type B con la sua cavalcata), ovvero la traccia che porta sull’intramontabile chip audio del Game Boy il canto popolare russo Korobeiniki, fida compagna di molteplici muri abbattuti.